dr. slump e arale

Comincia con questa pietra miliare dell’illustrazione la mia serie di trascrizioni per basso delle amate sigle dei cartoni animati (saranno anime da qui in avanti).

Mi occuperò indegnamente di far riemergere i ricordi che legano anime e brani ormai storici della nostra cultura popolare. Attenzione però, la mia sarà una ricerca mirata esclusivamente al mondo del fumetto giapponese, il manga. Parlerò della sua trasposizione in anime, delle sigle originali giapponesi e ovviamente di quelle italiane alle quali siamo tutti in qualche modo legati. Cercherò infine di analizzare il brano e nello specifico la linea di basso.

Il periodo che prenderò in considerazione va dalla fine degli anni ’70 ai primissimi anni ’90. Questa scelta ha delle motivazioni evidenti: i manga, seppur presenti in Italia giĂ  a fine anni ’70 (con pochissime eccezioni precedenti), si affermarono solo negli anni ’90 mentre gli anime esplosero con un po’ di anticipo, proprio a partire da Goldrake a fine anni ’70.

Il fermento artistico in questo periodo fu enorme e tanti furono i musicisti (e che musicisti!) impegnati nella realizzazione di quelli che saranno veri e propri capolavori. Non dimentichiamoci che l’Italia stava uscendo da uno dei movimenti progressive rock piĂą influenti al mondo! Va bene, lo ammetto, qualche sigla era innegabilmente brutta ma l’ancoraggio a certi ricordi d’infanzia rende di diritto ogni sigla un capolavoro!

Talvolta i brani sono adattamenti del testo a basi originali ma normalmente vengono composti nella loro interezza, dando libero sfogo alla creativitĂ  degli artisti coinvolti. Scopriremo ben presto che gli artisti celati insospettabilmente dietro le sigle, a parte i piĂą noti, sono stati grandi (spesso enormi!) protagonisti del panorama musicale di allora e non solo.

Prima di partire con questa cialtronata da quarantacinquenne nostalgico mi sono chiesto: con quale sigla iniziare a sgretolare la serenità del prossimo? Ufo Robot? Troppo scontato. Lady Oscar? Troppo classico. Lupin? Troppo Lupin. Arriveranno anche quelle ma volevo un bel compromesso: una linea di basso interessante ma non troppo complessa, dei musicisti simbolo del mondo dei cartoni animati, un’anime tratta da un grande manga e un mio personale ricordo affettivo. Il Tetsuya che ho nella testa fa subito la giusta connessione: Toriyama-Arale-Rocking Horse. Fine. Si comincia da lì.

La robotica peste dai capelli viola fa proprio al caso mio!

Ma andiamo con ordine…

Il manga

Sul n° 581 di Shōnen Jump del 4 febbraio 1980, un quasi venticinquenne Akira Toriyama, pubblica il primo episodio di Dr. Slump. Sarebbe dovuto durare solo qualche puntata ma un successo travolgente lo portò a deliziarci per 5 anni, a vendere decine di milioni di copie e a produrre una serie infinita di gadget a tema. La magia era fatta: Arale diventò un fenomeno di massa e Toriyama una specie di semi-Dio del manga

Il manga originale (nello specifico, uno shōnen manga) si compone di 18 tankōbon (i tipici volumi giapponesi) editi da Shūeisha. In Italia, la prima edizione (Star Comics, da novembre 1996 a febbraio 1999) prevedeva 28 volumetti in formato più piccolo rispetto agli originali.

Ricordo che attesi trepidante l’uscita del manga, memore delle prime avventure di Arale viste in TV! La gioia nel vederlo in fumetteria per la prima volta fu incalcolabile e le risate successive indimenticabili! Non mi addentrerò nei dettagli riguardanti la trama ma consiglio a chi non l’ha letto di farlo immediatamente e a chi l’ha giĂ  letto di rileggerlo e a chi l’ha riletto di rileggerlo e rileggerlo ancora…eddai su…va imparato a memoria!

L’anime

L’originale venne trasmesso dall’8 aprile 1981 al 19 febbraio 1986 per ben 243 episodi. In Italia furono trasmesse una prima serie incompleta (solo 51 episodi) dal 19 settembre 1983 e un rifacimento nel 2001 seguito da un nuovo adattamento, stavolta completo dei 243 episodi originali.

Purtroppo in Italia la serie dovette passare attraverso cambi di nome dei personaggi originali e piccole censure oltre a qualche comprensibile semplificazione nei dialoghi dovuta alle differenze culturali.

Le sigle originali

L’anime originale contò diverse sigle sia in apertura che in coda che possono essere così schematizzate (grazie a Tana delle Sigle fin d’ora per l’immenso pozzo senza fondo di notizie! tds.sigletv.net):

Waiwai World – Ado Mizumori, KĹŤrogi ’73 – 1981 – Sigla iniziale, ep. 1-197 e 140-243

Are Are Arale Chan – Ado Mizumori, KĹŤrogi ’73 – 1981 – Sigla finale, ep. 1-15, 25-61, 76-112. 174-197 e 240-243

Arale Chan Ondo – Mami Koyama, Kenji Utsumi, Columbia Yurikagokai – 1981 – Sigla finale, ep. 16-24, 62-75, 113-127, 167-172 e 213-222

Ichiban Hoshi Mi – Tsuketa – Ado Mizumori – 1983 – Sigla iniziale, ep. 128-166 e 173

Wai Wai KĹŤshinkyoku – Mami Koyama, Kenji Utsumi, Columbia Yurikagokai – 1985 – Sigla iniziale, ep. 198-239

Anata Ni Shijitsu Ichiro – Mitsuro Horie – 1985 – Sigla finale, ep. 198-212 e 223-239

Attenzione: gli autori non sono solo nomi incomprensibili! Stiamo parlando di veri mostri sacri delle sigle per anime!

La sigla italiana

L’adattamento italiano aveva un’unica memorabile sigla: “Il Dr. Slump ed Arale“. Il brano vide la luce dopo un percorso produttivo abbastanza intricato. La base del brano non fu composta per il Dr. Slump ma per l’adattamento italiano dell’animeL’isola del tesoro“. Il brano inizialmente scritto da Lucio Macchiarella fu abbandonato e fu proposta la collaborazione tra questo e i Rocking Horse di Douglas Meakin e Mike Fraser che avevano giĂ  una buona base pronta.

Bozza per gli accordi de L’Isola del Tesoro

Macchiarella adattò un testo e appena in tempo per la scadenza consegnarono una base registrata in casa da lui, Meakin e Sumner.

Sulla scrivania dell’RCA, sotto la supervisione del grande Olimpio Petrossi (recentemente scomparso, ad agosto 2023, lasciandoci un grande vuoto ma un tesoro immenso per cui gli saremo eternamente grati), oltre alla sigla proposta dai Rocking Horse c’era anche quella scritta da Jurgens, Cantini e Tamborrelli e che sarebbe stata interpretata da Lino Toffolo e Fabiana Cantini. I dubbi erano così tanti che decisero di inciderle entrambe, come si apprende anche dall’agenda di Petrossi.

Nelle sale C e D dello studio Mammouth di Bobby Solo, il 25 e 26 novembre del 1981, vennero registrate le due versioni praticamente in contemporanea (vicenda probabilmente quasi unica nella storia dell’RCA). Da quanto si apprende dall’agenda di Petrossi, lo stesso Meakin prestò la voce nei cori della versione “rivale”. La decisione finale dell’RCA cadde sulla versione di Toffolo e, da come racconta lo stesso Macchiarella, ci fu un po’ di delusione, soprattutto perchĂ© vi era particolarmente affezionato.

Tempo dopo, a maggio 1983, l’RCA rispolverò la base scritta dai Rocking Horse proponendola per il Dr. Slump. Macchiarella adattò un nuovo testo, registrarono la nuova voce con il solo Meakin ed il risultato è quello che tutti conosciamo.

Accanto a Meakin e Fraser (rispettivamente voce e pianoforte) i Rocking Horse prevedevano Mick Brill al basso (che, tra l’altro, insieme a Meakin, contribuì alla registrazione di Theorius Campus, primo lavoro di Venditti e De Gregori), Marvin Johnson alla batteria, Dave Sumner (The Primitives, I Camaleonti, I Nuovi Angeli) alle chitarre e ai cori Roger Crouch, Charlie Cannon (voce per Mike Francis, Amii Stewart, Milva, Zero, Zucchero, The Platters) e Rosie Cannon.

Analisi del brano e della linea di basso

Mick Brill

Il brano, in Sol maggiore, è composto da 92 misure.

L’intro di 9 misure vede il basso bello attivo già dal primo movimento. Il cantato inizia alla misura 10 e le quattro corde si muovono in maniera piuttosto semplice su una ritmica classica e tipica del genere. Ad un primo ascolto sembrerebbe la solita semiminima col punto + croma di passaggio ma Brill sta sempre molto attento a privare del punto la semiminima in modo da dar respiro e lasciar quindi emergere in maniera chiara il rullante della batteria.

Al termine della strofa entra subito un ritornello: qui il movimento del basso è decisamente più intrigante, con ottave legate e staccate alternate sapientemente e unite da piccole frasi appena percettibili (tanto che non sono troppo sicuro di quello che ho trascritto!). C’è spazio anche per un piccolo fill su frequenze più alte che ci conduce ad una ripetizione del ritornello.

Al termine del primo ritornello si ripete l’intro, la strofa e il ritornello ancora una volta. Dopo il secondo ritornello c’è uno special che non prevede il basso, anzi, a dire il vero non prevede un bel niente se non un leggero appoggio di batteria, il battito delle mani e il cantato: una trovata non frequente nel repertorio “siglesco”.

Finito il breve special si rientra modulando il La maggiore, un tono sopra alla tonalitĂ  di partenza, riprendendo direttamente le 8 misure di ritornello che si ripeteranno a piacere sfumando.

Tirando le somme, la struttura potrebbe riassumersi in:

Intro-A-B-Intro-A-B-C-B o anche piĂą schematicamente ABC ABC DC.

L’armonia è semplice, non ha accordi complessi ma segnalo comunque un bel passaggio nella strofa: G – D/F# – Em – D/F# – G. Un piccolo e dolce movimento palindromo che scende e risale brevemente e che apprezzo molto.

Le variazioni di dinamica, come spesso accade in questo tipo di brani, non sono mai molto evidenti ma le ho segnate per come le ho interpretate.

Difficoltà tecniche non ve ne sono ma chi è alle prime armi potrebbe avere qualche ostacolo nel ritornello e nel piccolo fill: consiglio di leggere bene la ritmica (occhio agli anticipi) e farla propria per poi concentrarsi sulle note.

Vanno spese ancora due parole sull’interpretazione: è evidente che molte note sono ben legate mentre altre “respirano” di più fino ad arrivare ad alcuni stacchi piuttosto evidenti nella strofa e infine nel ritornello dove le ottave staccate devono essere come frecce appuntite e ben mirate. Prima del tacet dello special occhio al Sol con un leggero glissato a scendere.

Spero di aver interessato e che possiate riempirvi il cuore di ricordi con questo brano molto divertente!

Ogni correzione da ascoltatori più attenti di me è ben accolta e contribuirà a migliorare la trascrizione.

Di Giampaolo "il doc" Ciccotosto

Sono nato anni fa, mentre Actarus arrivava in Italia a bordo di Goldrake. Cresciuto a pane, insalate di matematica e vitelli dai piedi di balsa, ho cominciato a respirare musica a fine anni '80 suonando per tanto tempo 88 tasti: erano troppi e ho provato con 6 corde. Inutili anche quelle...ne bastavano 4! Negli anni '90 arrivarono poi in Italia quegli strani fumetti pieni di ramen, katane e buffi sandali di legno: capii finalmente da dove arrivavano tutti i cartoni animati! Dal fragoroso incontro tra musica e anime uscì fuori quell'amore per le sigle che dura fino ad oggi! Ah, dimenticavo: nel tempo che mi rimane sgombro dall'essere un discutibile musicista, faccio anche il medico e mi occupo della mia numerosa famiglia!