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Si possono avere un papà vampiro e una mamma lupo mannaro ed essere una normale ragazza? Forse si, almeno fino a quando non si scopre che il proprio morso porta a conseguenze totalmente inattese!

Simpatica e carina, è una bambolinaaaa…

Nel 2022 è stato celebrato il 40° anniversario dalla prima edizione di Tokimeki Tonight, letteralmente “Stanotte ho il batticuore”, adattato come “Batticuore notturno” e da tutti conosciuto in Italia come “Ransie la strega”. Dopo poco tempo dalla sua creazione sarebbe arrivato in Italia l’anime, per farci divertire con le vicende dei suoi buffi protagonisti. Chiunque l’abbia visto non può che conservarne un ricordo piacevole e pieno di risate!

I Cavalieri del Re ne hanno composto e interpretato la sigla, ennesima perla della loro produzione.

Il manga

Tokimeki Tonight appare per la prima volta sulla rivista Ribon della casa editrice Shūeisha nell’estate del 1982. Il fumetto ha subito un grande successo, è di genere shōjo, è molto divertente e narra le vicende sentimentali di una strana quattordicenne, Ranze Etō (Ransie Lupescu in Italia). Il nome è stato scelto in assonanza a “étranger”, invertendolo con il cognome come d’uso comune in Giappone. Le sue storie sono intrecciate con le situazioni buffe in cui Ranze si caccia ogni volta grazie al suo particolare potere. Gli altri personaggi, sempre ben caratterizzati, sono degne spalle della protagonista. Oltre ai genitori di Ranze, Shiira Etō e Mōri Etō, prendono parte alla storia l’amato e sbruffone Shun Makabe (Paul Cavor), la rivale e antipatica Yōko Kamiya (Lisa Thompson) che poi finirà per essere amica della piccola protagonista, l’inutile e marginale fratellino Rinze Etō (Ronnie Lupescu) e il comico ed enorme papà di Yōko che nel manga è un boss della Yakuza ma nell’anime sarà reso come un influente imprenditore.

Ranze deve fare i conti con le sue origini, non è certo una ragazza normale ma un essere sovrannaturale che ha il potere di trasformarsi in tutto ciò che ella morde. Insomma, morde come il papà e si trasforma come la mamma. Leggendo la storia si capisce infatti come le origini della famiglia di Ranze provengano da un mondo parallelo a quello umano, il Mondo Magico (brutalmente tradotto in Italia come Inferno o Regno Supremo). Le vicissitudini procedono intrecciandosi tra questi due mondi e creando una narrazione variegata e dinamica.

Il manga, scritto ed illustrato da Koi Ikeno, unisce romanticismo e soprattutto tanta comicità e, come in un delicato scrigno, li accomuna sotto il filo conduttore dell’elemento magico. Questo manga si può collocare, sebbene le caratteristiche magiche di Ranze siano del tutto particolari, nel sotto-genere mahō shōjo o majokko, comprendente quei manga per il relativo target femminile che hanno sempre anche un elemento magico (Lulù, Sandybell, Bia, Creamy, sono tutti mahō shōjo, per intenderci).

Koi Ikeno, nata nel 1959 diventò mangaka con difficoltà poiché dovette lottare contro la propria famiglia che le si oppose. Nonostante questa avversione riuscì a fare della sua passione una professione con la pubblicazione della sua prima storia: “Happy end Monogatari” del 1979. Divenne celebre negli anni ’80 proprio con il manga sulle vicende di Ranze Etō. La sua celebrità è proseguita fino all’epoca attuale dove il successo del manga è ancora vivo. Negli anni ’90 elabora un’altra interessante storia mantenendosi nell’ambito del genere majokko, forse anche in maniera più decisa rispetto a Tokimeki Tonight. Lo fa con il manga “Ririka, SOS!”, anche questo seguito da una trasposizione animata andata in onda anche in Italia nel 2004.

Lo stile della Ikeno è differente da quello di molte sue colleghe contemporanee: le tematiche sono molto brillanti, perfettamente integrate con il tratto grafico che risulta apparentemente semplice ma con un uso del chiaroscuro decisamente interessante e una resa efficacissima delle scene comiche.

La prima edizione giapponese è stata pubblicata dal 15 novembre del 1982 al 13 gennaio del 1995. Poco più di 12 anni e 30 volumetti per completarlo.

In Italia è stato pubblicato tardivamente rispetto all’anime, vent’anni dopo la prima edizione giapponese e precisamente dal 10 ottobre 2002 al 14 marzo 2005 per opera di Star Comics. Ecco il numero 1 italiano che mantiene la copertina dell’originale:

Fanno seguito alla prima serie altri episodi interessanti e sempre collegati all’universo di Ranze. Le opere sono tutte della Ikeno:

Tokimeki Tonight: Hoshi no Yukue (Nei pressi di una stella – Ransie la strega). Si tratta di un volume unico conclusivo della serie principale e pubblicato pochi anni dopo (14 aprile 2000 in Giappone, aprile 2005 in Italia). Viene dato seguito ad alcune vicende e quindi è la naturale continuazione del filone narrativo originale.

Tokineki Midnight (Batticuore a mezzanotte – Ransie la strega), pubblicato dall’11 dicembre 2002 al 12 agosto 2009 in 9 volumetti e nuovamente dal 15 novembre 2011 al 16 marzo 2012 in una seconda edizione tascabile. L’edizione italiana, sempre di Star Comics è stata pubblicata dal 13 maggio 2005 al 24 marzo 2010. La storia ha molti punti di connessione con il primo manga ma non è né uno spin-off né un sequel né un remake. Può essere considerato un reboot vero e proprio poiché le caratteristiche dei personaggi sono state molto rivisitate e la storia non mantiene gli intrecci con le passate vicende di Ranze.

Tokimeki Tonight – Makabe Shun no Jijō (Le situazioni di Shun Makabe). Pubblicato in Giappone il 9 agosto 2013 (e da Star Comics in Italia il 27 settembre 2014, successivamente con una seconda ristampa il 3 febbraio 2021). Un volume unico inteso come spin-off della storia e incentrato sulle vicende personali di Shun Makabe, amato di Ranze.

Tokimeki Tonight – Endō Mōri no Kakeochi (Tokimeki Tonight – La fuga d’amore di Mōri Etō). Pubblicato in volume unico in Giappone il 24 aprile 2015 e in Italia da Star Comics il 3 marzo 2021. Il manga è un vero e proprio prequel che narra le vicende passate dell’amore tra la mamma e il papà di Ranze, dunque molti anni prima della sua nascita.

Tokimeki Tonight Kudō Ranze no Takaramono (Lo scrigno dei tesori di Ranze Eto). In Giappone è stato pubblicato il 18 luglio 2019 mentre in Italia, per le Edizioni Star Comics, il 1° aprile 2021. Volume unico che raccoglie sei storie inedite. Un sequel/spin-off sugli intrecci sentimentali di Ranze, il matrimonio e la nascita del figlio Taku.

Tokimeki Tonight Sorekara: serie iniziata nel 2021, ancora in corso (3 volumi già pubblicati) e inedita in Italia. Sequel che narra la storia di una Ranze ormai quarantenne, sposata e con quattro figli.

Tokimeki Tonight – Ransie la strega: è la seconda edizione italiana del manga originale del 1982, edita da Star Comics in 12 volumi deluxe dall’8 gennaio 2020 al 7 gennaio 2021. Già edita in Giappone, sempre in 12 volumi, dal 15 novembre 2011 al 13 aprile 2012 (Tokimeki Tonight New Edition).

L’anime

Tanto fu il successo del manga che fu trasposto immediatamente e l’anime trasmesso dalla TV giapponese dal 7 ottobre 1982 al 22 settembre 1983, ogni giovedì dalle 19,00 alle 19,30 su Nippon Television. Se da un lato questa rapida serializzazione televisiva fu l’indice di un notevole successo, dall’altro complicava non poco la sua produzione poiché doveva sempre temporeggiare aspettando l’uscita delle nuove tavole. Fu così che vennero realizzati parecchi episodi riempitivi discostandosi dal fumetto per poi incontrare nuovamente la narrazione ufficiale non appena fosse stato possibile. La storia dell’anime, sebbene in Italia ebbe pochi adattamenti (che riguardarono esclusivamente la fantasiosa italianizzazione dei nomi dei personaggi) si discosta in maniera sensibile da quella del manga. Accadde inoltre che l’anime in Giappone non andò bene come il manga e venne poi maldestramente concluso, in largo anticipo rispetto a quanto previsto e ricavando un brusco finale, raffazzonato e aperto. Dopo appena 34 episodi, che corrispondono all’incirca ai primi 3 volumetti del manga, la serie fu dunque chiusa lasciando insolute la maggior parte delle vicende e dello sviluppo della trama. Complice dell’insuccesso fu anche la fascia oraria ricca di programmi concorrenziali e la costante messa in onda delle seguitissime partite di baseball che fecero procedere la trasmissione a singhiozzi.

Nonostante questo l’anime risulta ben riuscito, divertente e lo stile dei disegni è buono e simile a quellodella Ikeno. Le vicende delle puntate scorrono bene, sono ben strutturate e i momenti comici sono spesso esilaranti e ben integrati con la narrazione principale, con Ranze che finisce spesso per trasformarsi in una fetta di pane, una palla da baseball, gatti, uccelli, persone e quanto di più disparato possa capitare. Sebbene la trama alla fine fosse povera rispetto al manga, in Italia ebbe un notevole successo (c’entrerà qualcosa l’ammiccante video-sigla finale???) probabilmente perché all’epoca il manga ancora non era apparso ed era pressoché impossibile avere notizie sul prosieguo dell’arco narrativo e fare quindi paragoni. In ogni caso era tremendamente divertente e questo bastava per funzionare!

Nel cast dei doppiatori italiani compaiono alcuni nomi celebri degli anni ’80: Marco Ioannucci che doppia Shun (Paul in Italia) e che ricorderete senza dubbio per le voci di Ganchan di Yattaman e di Yattodetaman, di Bero nell’anime di Bem e di Guglia in Doraemon. Poi Beatrice Margiotti, voce di Janet in Yattaman, di Tina in Yattodetaman, di Sbadiglio ne “Il Mago Pancione etcì” e Bulma nel primo doppiaggio di Dragon Ball. Come non ricordare anche Nino Scardina (che qui doppia Tamasaburo Kamiya, il papà di Yōko) che è stato il mitico doppiatore di Mister X in Tiger Mask. La voce di Yōko è invece di Francesca Rossiello, già voce di Arale, Anna di “Gigi la trottola”, Midori in “Mimì e la nazionale di pallavolo” e Nanà in “Nanà Supergirl”. Che tempesta di ricordi legati anche solo alle voci!

In Italia, tutti e 34 gli episodi di Ransie la strega furono trasmessi a partire dall’autunno 1983 sul canale privato Euro TV. Fu replicata più volte su emittenti locali e sui canali satellitari DeAKids e MAN-GA.

Yamato Video il 3 dicembre del 2008 ha messo a disposizione un cofanetto di 6 DVD divisi in 2 box con tutti gli episodi ma ormai si trova solo usato a prezzi esorbitanti. Una seconda edizione, sempre da Yamato Video, è del 16 aprile 2014.

Le sigle originali

Tokimeki Tonight – Musica e testo sono di Yoshiaki Furuta, l’arrangiamento di Masaaki Ōmura. L’interprete è Harumi Kamo (stessa cantante di Attacker YOU!) supportata dalla Tokimeki Band, i cui membri non è dato conoscere! Bella linea di basso su ritmiche latin, inizialmente dal sapore quasi tribale. La voce è sempre splendida ma vi posso dire la mia? Secondo me il pezzo non c’entra un fico secco con l’anime!

https://youtu.be/dDt0ltwWy_A?si=d95eEz0DQ3gWXt55

Super Love Lotion – Gli artisti sono gli stessi del precedente brano. Anche qui non so a cosa pensavano gli autori ma secondo me non a Ranze. Un brano dove il synth la fa da padrone e non è spiacevole ma manca a mio avviso di connessione con l’anime.

https://youtu.be/DmxkoaPW23w?si=VOSF4tIc_cr6-HZ6

Sappiate che esiste un 33 giri del 1983 (Victor edizioni) dove è raccolta tutta la colonna sonora originale dell’anime, con tanto di versioni TV delle precedenti sigle. In tutto ci sono 23 brani.

La sigla italiana

Ritroviamo in questa sigla i Cavalieri del Re, stavolta con la voce di Guiomar Serina, cognata di Riccardo Zara. La voce di Guio veniva scelta solitamente per canzoni un po’ più movimentate rispetto a quelle di Clara. Inizialmente non si occupava nemmeno di cantare ma solo degli aspetti tecnici della realizzazione dei brani. Fu coinvolta da Riccardo al momento opportuno e così contribuì alla realizzazione di pezzi rimasti storici. La scrittura e la registrazione del brano sono svolte da Riccardo, affiancato dalla sua solita squadra.

Sulla nascita della canzone si ricorda come la solita sinossi stringatissima veniva lanciata a Riccardo Zara da Olimpio Petrossi per telefono. Questo retroscena viene raccontato dallo stesso Zara in un breve e divertente video ormai molto visualizzato:

https://youtu.be/TKmWi4-7nH8?si=Hz5DGXLoV1XfHk-r

Guardando il video vi sarete resi conto come il testo sia del tutto generico. Con una sinossi così approssimativa, commettere “errori” era abbastanza comune. Le parole usate da Zara erano fin troppo azzeccate rispetto a quanto gli veniva riferito sull’anime. Se ci pensate poi il primo errore è nel titolo dato alla serie: una strega? e perché mai? Sa usare tutte le magie? Direi proprio di no! Non dimentica la meta? Ma quale meta??? Sa di essere una maga? Questa poi! All’inizio non sa nemmeno di avere poteri particolari. Però il testo fila, è musicale, si sposa meravigliosamente con l’arrangiamento ed in questo Zara è un maestro: ha sempre scritto canzoni praticamente “alla cieca”, eppure il risultato non ci ha quasi mai delusi.

Dobbiamo chiarire subito che inizialmente non fu pubblicato alcun 45 giri di questa sigla e non la troviamo nemmeno inserita in compilation dell’epoca. Il motivo lo racconta lo stesso Riccardo Zara: l’RCA, che di lì a poco sarebbe diventata BMG, si rese conto che una sigla, per portare un introito valido, doveva avere un’ordine di almeno 5000 copie. Capitava sempre più spesso, con tutti gli autori, che nessuna superasse quella cifra. Questo è il motivo per cui molte sigle non venivano incise, come Devilman e Ransie la strega. Nel momento in cui l’RCA divenne definitivamente BMG, il comparto sigle venne del tutto abbandonato. Questo portò allo scioglimento a catena di quei gruppi che avevano fatto la storia delle sigle dei cartoni animati. Si sciolsero i Cavalieri del Re ma anche i Rocking Horse e altri gruppi. Era la vigilia della fine di un’epoca e l’inizio di quella successiva dominata dalla Five Record.

Per avere una prima pubblicazione di Ransie dovemmo dunque aspettare il 45 giri promozionale e non destinato alla vendita edito da Siglandia nel 2009. Si trova attualmente sul mercato del collezionismo a prezzi decisamente poco abbordabili. La prima pubblicazione in assoluto fu però del 1994, quando venne ristampata su CD la celebre raccolta TiVulandia 3 con l’inserimento di sigle inedite.

Nel 2015 poi Riccardo Zara ripubblicò sotto la sua etichetta “3f” alcuni 45 giri. Quello di Ransie (Devilman sul lato B) è stato stampato in cinque versioni diverse: vinile colorato viola, vinile colorato rosa, vinile colorato prugna e poi due test pressing, prugna e viola.

C’è infine una cosa che rimane impressa della sigla: in chiusura a farla da padrone è il contributo video di una Ransie che balla nuda avvolta solo da un nero mantello. Un gioco di vedo-non vedo che ingabbiò gli ormoni di tutti i giovani maschietti dell’epoca! Con il senno di poi siamo portati a pensare che questa fu una delle armi vincenti per trasportare il successo dell’anime fino ad oggi. La sigla che chiude esclusivamente l’ultimo episodio fu invece un monumento di silenziosa comicità, una parodia della stessa sigla dove a ballare nudi sono tutti i personaggi principali della serie: Ranze, l’amato Shun, Yoko, la mamma e il papà di Ranze, il fratellino, il suo pappagallino e anche l’enorme padre di Yoko. Non si può non ridere.

https://youtu.be/h8UfWzM2clg?si=vVMtw1h5CYwT5uLU

Analisi del brano e della linea di basso

Il pezzo è in 4/4, nella tonalità di Do maggiore e scorre lineare senza cambi di indicazione metrica e senza modulazioni. Il metronomo è a circa 140 per la semiminima. La lunghezza totale è di 107 misure, senza contare le ripetizioni finali che nell’originale costituiscono una lunga coda strumentale.

Si muove sulla struttura Intro-A1-B1-C1-A2-B2-B3-C2

Nell’arrangiamento del brano non mancano tastiere ad eseguire sia temi melodici che sostegno armonico, clap che fanno molto Cavalieri del Re-style (l’avreste mia detto?), campanelli ed effetti sonori come piatti della batteria mandati al contrario. La batteria inoltre, forse sarà un mio abbaglio ma credo sia interamente campionata.

Tutto l’intro e la prima A sono decisamente rilassate, il basso non compie nulla di particolare in generale restando su lunghe toniche.

Alla B, corrispondente al ritornello, il basso si movimenta. Sebbene non sia una linea tra le più interessanti mi piace far notare i musicali salti di sesta alle battute 25 e 26.

Nulla di particolarmente difficile alla C. Nel resto del brano le parti sono semplicemente ripetute con pochissime e trascurabili variazioni. Si conclude con un fade out sul tema dell’intro.

Se proprio dovessi porre l’accento su qualcosa ci terrei a fare attenzione a qualche glissato (decisamente marcato quello alla 67a misura) e alla giusta esecuzione delle crome di passaggio tra una battuta e l’altra.

Alcuni spunti interessanti si possono trarre dalla ricerca del giusto suono. In generale il basso si sente piuttosto immerso nel mix generale, quasi affogato nell’arrangiamento. Il suono sembra a volte assomigliare a quello di un synth (e nulla ci vieta di supporre che sia stato sovrapposto ad esso) ma provate ad utilizzare un chorus come abbiamo fatto io e Fabio…potreste avere delle piacevoli sorprese!

Spero che anche questa volta vi siate interessati e divertiti!

Alla prossima, Community!

Di Giampaolo "il doc" Ciccotosto

Sono nato anni fa, mentre Actarus arrivava in Italia a bordo di Goldrake. Cresciuto a pane, insalate di matematica e vitelli dai piedi di balsa, ho cominciato a respirare musica a fine anni '80 suonando per tanto tempo 88 tasti: erano troppi e ho provato con 6 corde. Inutili anche quelle...ne bastavano 4! Negli anni '90 arrivarono poi in Italia quegli strani fumetti pieni di ramen, katane e buffi sandali di legno: capii finalmente da dove arrivavano tutti i cartoni animati! Dal fragoroso incontro tra musica e anime uscì fuori quell'amore per le sigle che dura fino ad oggi! Ah, dimenticavo: nel tempo che mi rimane sgombro dall'essere un discutibile musicista, faccio anche il medico e mi occupo della mia numerosa famiglia!