Non sono una signora è uno dei brani più iconici della carriera di Loredana Bertè. Fu pubblicato nel 1982 e fu scritto da Ivano Fossati. Il pezzo, carico di energia e ribellione, rappresenta perfettamente lo spirito anticonformista e la forza espressiva dell’artista calabrese.
Il testo è un’esplosione di grinta e anticonformismo. Esprime il rifiuto delle convenzioni sociali e dei ruoli prestabiliti, in particolare quelli legati alla figura femminile.
La canzone può essere definita come una sorta di dichiarazione di indipendenza, un grido di libertà da ogni etichetta sociale o aspettativa imposta. Il titolo stesso – “Non sono una signora” – è una provocazione che sfida i tradizionali ruoli femminili e rivendica il diritto di essere se stesse, senza compromessi. Bertè, con la sua voce graffiante e l’interpretazione intensa, dà vita a un personaggio che rifiuta l’ipocrisia e sceglie l’autenticità, anche a costo della solitudine.
Il brano, diventato in breve tempo un cult capace di attraversare le generazioni, fonde rock e pop. La linea di basso non presenta particolari difficoltà tecniche o esecutive; manco a dirlo, è fondamentale il giusto timing.
“Non sono una signora” non è solo una canzone: è un vero e proprio cult della musica italiana, capace di attraversare le generazioni mantenendo intatta la sua potenza comunicativa. Ancora oggi, a più di quarant’anni dall’uscita, il brano continua a essere un punto di riferimento per chi rifiuta di piegarsi agli stereotipi.